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ARATRI

 

Questa sezione, che ospita numerosi attrezzi, è situata in un'ampia sala al primo piano, di recente ricavata da un fienile.

 

Essa ha lo scopo di documentare le operazioni principali relative alla lavorazione del terreno, per la coltivazione dei campi, in genere trattati col sistema della rotazione delle colture; si partiva dal dissodamento del terreno, effettuato con aratri o attrezzi manuali, per procedere al suo livellamento mediante erpice, quindi semina e irrigazione, anticamente lasciata alla natura.

 

La raccolta di attrezzi, attualmente la più prestigiosa del museo, è data da una serie di aratri (una cento) che coprono un arco cronologico tra il XVI ed il XX secolo; in particolare, si segnalano tre aratri del '500 ed uno tedesco (Sack) del 1913.

 

Una storia a sè ha l'aratro "romano" esposto in fondo alla sala, sotto una tenda, proveniente da Aquileia. Va detto che per l'aratro, da Roma in poi, non ci fu alcun progresso, se non dal 1700, con l'avvento del primo aratro in ferro costruito in Inghilterra nel 1751.

 

 

 

 

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